In Puglia con Edison

Tra fine giugno e inizio luglio ho realizzato con il team di What Italy Is il terzo capitolo del progetto “I territori dell’energia che cambia tutto” per Wavemaker ed Edison.
Questa volta, dopo Sicilia e Veneto, è la volta della Puglia.

Abbiamo realizzato un video istituzionale condiviso sui canali social di Edison in cui un creator pugliese DOC, Filippo Perta, ci ha portato alla scoperta di tutto quello che il brand ha fatto nella regione, da Foggia fino a Brindisi:

Sul sito di What Italy Is abbiamo realizzato un long form per raccontare l’esperienza vissuta: https://www.whatitalyis.com/energia-della-puglia-nel-2024/ oltre ovviamente a post sul nostro canale Instagram e un video creato ad hoc per raccontare la Puglia secondo il nostro punto di vista:

Qui sotto vi lascio altri scatti fatti durante le giornate di produzione:

I territori dell’#energiachecambiatutto

Nell’ottobre 2022 ho realizzato con il team di What Italy Is il progetto “I territori dell’energia che cambia tutto” per Wavemaker ed Edison.

Abbiamo realizzato un video istituzionale condiviso sui canali social di Edison in cui una influencer siciliana, Ilenia Curiale, porta gli utenti alla scoperta di tutto quello che il brand ha fatto nella regione per trasformare l’isola in un esempio di tutela e valorizzazione del territorio, qui sotto potete vedere il video realizzato:

Il video realizzato per Wavemaker/Edison

Sul sito di What Italy Is abbiamo realizzato un long form per raccontare l’esperienza vissuta: https://www.whatitalyis.com/sicilia-cerca-energie-nuove/ oltre ovviamente a post sul nostro canale Instagram e un video creato ad hoc per raccontare la Sicilia secondo il nostro punto di vista:

Qui sotto vi lascio altri scatti fatti durante le giornate di produzione:

Torino e Le ricette perdute del ristorante Kamogawa

La giornata dovrebbe essere primaverile dato che è il 21 aprile ma a Torino piove e la città è coperta da una leggera coltre di grigio ma poco conta.
L’appuntamento è fissato alle 12 al ristorante Ailimē per festeggiare l’uscita de Le Ricette Perdute del Ristorante Kamogawa, il primo libro che arriva in Italia di Kashiwai Hisashi.

Il pranzo creato da Kikka e dal suo team è ispirato alle ricette presenti nel libro e abbiamo gustato piatti davvero deliziosi della cultura giapponese, il contesto poi era davvero straordinario, Ailimē è una piccola perla di Torino e ci hanno riservato un’accoglienza davvero indimenticabile (potete trovare delle immagini del ristorante in fondo)

Il libro è stato tradotto da Alessandro Passarella che abbiamo la fortuna di avere al tavolo con noi. Perché fortunati? Prima di tutto perché Alessandro è stato una piacevolissima sorpresa, una persona affabile, un grande appassionato di letteratura e di Giappone.
E poi… grazie a lui siamo riusciti a “parlare” con l’autore del libro in collegamento da Kyoto, si proprio Kashiwai Hisashi.

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Ma parliamo del libro… di cosa parla?
In un vicolo di Kyoto c’è un ristorante gestito da Kamogawa Nagare e dalla figlia Koishi. È un ristorante particolare per diversi aspetti:
– non c’è nessuna insegna all’entrata
– se visita per la prima volta il locale, il menù li sceglie lo chef cioè Kamogawa
– oltre a creare deliziosi piatti della cucina tipica giapponese Kamogawa e la figlia sono dei detective culinari. È qui infatti che i clienti approdano per chiedere ai proprietari di rintracciare le loro ricette del cuore: piatti unici o della cultura nipponica e legati a un periodo speciale della loro vita.

Il libro mi è piaciuto molto perché scorre bene e la storia nella sua semplicità funziona perfettamente: chi di noi non ha un ricordo legato ad un piatto?

Qui sotto potete vedere alcuni scatti della giornata e oltre a ringraziare Einaudi per l’invito aspetto con grande impazienza il secondo capitolo di questa saga (in Giappone è stata creata anche una serie tv… magari prima o poi arriverà anche da noi)

Massa Carrara e L’Italia della 1000 Miglia | What Italy Is

Ecco un nuovo capito che racconta il lavoro svolto con What Italy Is e 1000 Miglia.
Se avete letto gli altri articoli vi ricorderete che l’obiettivo del progetto era di raccontare le eccellenze italiane attraverso 6 storie legate a 6 argomenti.

Per raccontare il lusso abbiamo deciso di incontrare Alessandro Franci, creatore del brand Stonethica, che crea lastre per interior design recuperando elementi di scarto del marmo.

Dovete infatti sapere che durante la lavorazione del marmo l’80% del materiale diventa “scarto” a causa del taglio, della levigazione e di tutti i passaggi che portano fino al prodotto finito.

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Brescia e L’Italia della 1000 Miglia | What Italy Is

In questo 2020 uno dei progetti che abbiamo realizzato con What Italy Is è stato L’Italia della 1000 Miglia.
L’obiettivo era raccontare 6 argomenti diversi attraverso 6 storie d’eccellenza legate al territorio italiano.

Nel nostro peregrinare in lungo e largo, abbiamo fatto alcune giornate di shooting a Brescia, terra natia e quest’anno di partenza e di arrivo, proprio della 1000 Miglia.

In questa città abbiamo incontrato la nostra prima ambassador, Cristina Giopp, storica dell’arte che ci ha parlato di uno degli argomenti che dovevamo raccontare: l’arte e la cultura.

In città poi abbiamo incontrato un ospite speciale: Matteo Marzotto che è diventato la voce narrante del nostro video hero.

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What Italy Is | L’Italia della 1000 Miglia

Un progetto realizzato da What Italy Is e Brahmino per 1000 Miglia.

Una competizione iconica, in un territorio unico.

Con la partecipazione di Matteo Marzotto in questo video hero lanciamo l’attività svolta per 1000 Miglia.

Un viaggio attraverso le eccellenze italiane e l’incontro con sei ambassador sparsi lungo il percorso di questa leggendaria gara automobilistica.

#DisegnataDallaLuce e SEAT Italia.

Con Simone Bramante (@Brahmino) e What Italy Is abbiamo realizzato un racconto corale dell’ Italia con un argomento scottante, specialmente adesso: il Futuro.

Il Futuro inteso come nuova luce che illumina il nostro paese e i grandi centri urbani.

Le città toccate dall’attività sono state sei. Partendo da nord: Torino, Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Palermo.

In ogni città un creators raccontava secondo il proprio punto di vista la città e la propria idea di futuro.

Il mio racconto è partito da una chiacchierata fatta con Andrea, amico di lunga data, psicologo e padre di due bambini.
Alla mia domanda “Cosa ti aspetti e cosa pensi del futuro di Firenze” la risposta è stata questa:

La città che mi aspetto nel futuro è progettata secondo la filosofia antropocentrica, cioè che prende in considerazioni le reali necessità e bisogni delle persone. Partendo da idee emotive si possono creare esperienze funzionali che non siano prodotti o servizi per soli consumatori

Pensare al futuro in una città così legata al passato non è semplice.
Pensare ad un futuro sostenibile ancora meno ma sono sfide che vanno affrontate.

Le città sicuramente devono essere sviluppate ed evolversi avendo ben in mente quali sono le reali necessità dei suoi abitanti, ancor prima delle esigenze che possono avere i turisti o il visitatore frugale.

Finita la chiacchierata sono andato a osservare come è la mia città la notte, quali scorci offre e proprio alcune di queste immagini sono state pubblicate per il progetto #DisegnataDallaLuce supportato da SEAT Italia.

Gli scatti che ho realizzati sono stati fatti alla Manifattura Tabacchi, al Nuovo Teatro dell’Opera, agli Uffizi, al Viadotto del Ponte all’Indiano e al Giardino dell’Orticoltura.

Trovate il post pubblicato a questo indirizzo: https://www.instagram.com/
Qui invece trovate il comunicato stampa dell’attività svolta: https://youmark.it/

Pensare al futuro non significa dimenticare il passato

Artimino, il borgo della villa dei cento camini.

Come già detto in altri articoli, dopo il periodo di lockdown ho ricominciato a girare in Toscana per scattare tante foto. In luoghi che non avevo mai visitato ma anche in posti in cui ero già stato ma che volevo riscoprire

Ho preso quindi la mia moto e partendo da Pelago mi sono diretto verso Artimino (in provincia di Prato).
Il piccolo borgo è consigliato un po’ ovunque per la sua bellezza ma è conosciuto soprattutto per la Villa dei Cento Camini.

Il nome della Villa è “La Ferdinanda”, chiamata dei cento camini per il gran numero di camini che si trovano sul tetto.
I camini la rendono un’opera unica nel suo genere.

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Montefioralle

Dopo la fine del lockdown ho iniziato a esplorare (e in alcuni casi ri-esplorare) piccoli paesi e borghi toscani dato che la mobilità regionale era l’unica possibilità.

Uno dei primi luoghi in cui sono stato è Montefioralle nel comune di Greve in Chianti.

Il piccolo borgo sovrasta una bellissima vallata e da cui possiamo ammirare anche il fiume Greve. Tutto il borgo ruota intorno alla chiesa di Santo Stefano che trovate alla fine della strada che vi porterà in cima al colle.

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Il tramonto fiorentino

Una delle cose più emozionanti che si può fare a Firenze è sicuramente salire sulla cupola del Brunelleschi.
Salirci è sempre un bel vedere ma se scegliete l’orario giusto, il tutto si trasforma in una delle cose più belle che possiamo fare in città, un ricordo assolutamente indelebile.

Fino a pochi anni fa in tanti rinunciavano a causa della fila interminabile che si creava all’ingresso invece adesso si può prenotare la salita direttamente nel momento dell’acquisto del biglietto e sopratutto si può fare tutto online sul sito de “il Grande Museo dell’Opera”: ilgrandemuseodelduomo.it (Costo 18€ + 2€ di prevendita)

Dalla “vetta” si può esservare ogni angolo della città e nel biglietto è compreso, oltre alla Cupola, l’accesso al bellissimo museo dell’Opera del Duomo, al Battistero di San Giovanni e al Campanile di Giotto.

Vi consiglio di salire nell’orario con la luce migliore sulla Cupola e lasciare il restante tempo per il resto e quindi anche per il campanile.
Perché?
La cima del campanile pur offrendo un’ottima vista sul Duomo e su tutta la città ha una copertura in metallo che circonda tutta la parete (la potete vedere nella foto qui sopra) e questo rende più complicato scattare foto se avete con voi reflex e obiettivi.

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