Ecco un nuovo capito che racconta il lavoro svolto con WhatItaly Is e 1000Miglia. Se avete letto gli altri articoli vi ricorderete che l’obiettivo del progetto era di raccontare le eccellenze italiane attraverso 6 storie legate a 6 argomenti.
Per raccontare il lusso abbiamo deciso di incontrare Alessandro Franci, creatore del brand Stonethica, che crea lastre per interior design recuperando elementi di scarto del marmo.
Dovete infatti sapere che durante la lavorazione del marmo l’80% del materiale diventa “scarto” a causa del taglio, della levigazione e di tutti i passaggi che portano fino al prodotto finito.
In questo 2020 uno dei progetti che abbiamo realizzato con What Italy Is è stato L’Italia della 1000 Miglia. L’obiettivo era raccontare 6 argomenti diversi attraverso 6 storie d’eccellenza legate al territorio italiano.
Nel nostro peregrinare in lungo e largo, abbiamo fatto alcune giornate di shooting a Brescia, terra natia e quest’anno di partenza e di arrivo, proprio della 1000 Miglia.
In questa città abbiamo incontrato la nostra prima ambassador, Cristina Giopp, storica dell’arte che ci ha parlato di uno degli argomenti che dovevamo raccontare: l’arte e la cultura.
In città poi abbiamo incontrato un ospite speciale: Matteo Marzotto che è diventato la voce narrante del nostro video hero.
Con Simone Bramante (@Brahmino) e What Italy Is abbiamo realizzato un racconto corale dell’ Italia con un argomento scottante, specialmente adesso: il Futuro.
Il Futuro inteso come nuova luce che illumina il nostro paese e i grandi centri urbani.
Le città toccate dall’attività sono state sei. Partendo da nord: Torino, Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Palermo.
In ogni città un creators raccontava secondo il proprio punto di vista la città e la propria idea di futuro.
Il mio racconto è partito da una chiacchierata fatta con Andrea, amico di lunga data, psicologo e padre di due bambini. Alla mia domanda “Cosa ti aspetti e cosa pensi del futuro di Firenze” la risposta è stata questa:
La città che mi aspetto nel futuro è progettata secondo la filosofia antropocentrica, cioè che prende in considerazioni le reali necessità e bisogni delle persone. Partendo da idee emotive si possono creare esperienze funzionali che non siano prodotti o servizi per soli consumatori
Pensare al futuro in una città così legata al passato non è semplice. Pensare ad un futuro sostenibile ancora meno ma sono sfide che vanno affrontate.
Le città sicuramente devono essere sviluppate ed evolversi avendo ben in mente quali sono le reali necessità dei suoi abitanti, ancor prima delle esigenze che possono avere i turisti o il visitatore frugale.
Finita la chiacchierata sono andato a osservare come è la mia città la notte, quali scorci offre e proprio alcune di queste immagini sono state pubblicate per il progetto #DisegnataDallaLuce supportato da SEAT Italia.
Gli scatti che ho realizzati sono stati fatti alla Manifattura Tabacchi, al Nuovo Teatro dell’Opera, agli Uffizi, al Viadotto del Ponte all’Indiano e al Giardino dell’Orticoltura.
Come già detto in altri articoli, dopo il periodo di lockdown ho ricominciato a girare in Toscana per scattare tante foto. In luoghi che non avevo mai visitato ma anche in posti in cui ero già stato ma che volevo riscoprire
Ho preso quindi la mia moto e partendo da Pelago mi sono diretto verso Artimino (in provincia di Prato). Il piccolo borgo è consigliato un po’ ovunque per la sua bellezza ma è conosciuto soprattutto per la Villa dei Cento Camini.
Il nome della Villa è “La Ferdinanda”, chiamata dei cento camini per il gran numero di camini che si trovano sul tetto. I camini la rendono un’opera unica nel suo genere.
Dopo la fine del lockdown ho iniziato a esplorare (e in alcuni casi ri-esplorare) piccoli paesi e borghi toscani dato che la mobilità regionale era l’unica possibilità.
Uno dei primi luoghi in cui sono stato è Montefioralle nel comune di Greve in Chianti.
Il piccolo borgo sovrasta una bellissima vallata e da cui possiamo ammirare anche il fiume Greve. Tutto il borgo ruota intorno alla chiesa di Santo Stefano che trovate alla fine della strada che vi porterà in cima al colle.
Una delle cose più emozionanti che si può fare a Firenze è sicuramente salire sulla cupola del Brunelleschi.
Salirci è sempre un bel vedere ma se scegliete l’orario giusto, il tutto si trasforma in una delle cose più belle che possiamo fare in città, un ricordo assolutamente indelebile.
Fino a pochi anni fa in tanti rinunciavano a causa della fila interminabile che si creava all’ingresso invece adesso si può prenotare la salita direttamente nel momento dell’acquisto del biglietto e sopratutto si può fare tutto online sul sito de “il Grande Museo dell’Opera”: ilgrandemuseodelduomo.it (Costo 18€ + 2€ di prevendita)
Dalla “vetta” si può esservare ogni angolo della città e nel biglietto è compreso, oltre alla Cupola, l’accesso al bellissimo museo dell’Opera del Duomo, al Battistero di San Giovanni e al Campanile di Giotto.
Vi consiglio di salire nell’orario con la luce migliore sulla Cupola e lasciare il restante tempo per il resto e quindi anche per il campanile.
Perché?
La cima del campanile pur offrendo un’ottima vista sul Duomo e su tutta la città ha una copertura in metallo che circonda tutta la parete (la potete vedere nella foto qui sopra) e questo rende più complicato scattare foto se avete con voi reflex e obiettivi.
Chi arriva dalla città spesso conosce questo spazio verde della Toscana per scappare dal caldo afoso nelle domeniche di agosto ma Vallombrosa non è solo questo.
Luogo magico che cattura e fa innamorare sempre di più ogni volta che ci vai.
Si può percepire in ogni angolo il cambio delle stagioni, la natura qui è così rigogliosa che può stupirti in ogni periodo dell’anno.
Tre cose che dovrebbero convincere tutti a non passare solo qualche domenica d’agosto assolata in zona ma far diventare la Riserva una tappa fissa se si pensa di visitare la Toscana?
Il bosco, la Capanna Grimaldi e l’Abbazia.
Ho raccolto un po’ di immagini scattate nell’arco degli ultimi mesi (gennaio – aprile) ed ecco l’inverno e la primavera della Riserva Naturale di Vallombrosa:
Filippo (lo chef de La Leggenda dei Frati) ci ha coccolati per tutta la sera con un menù davvero strepitoso in una cornice bellissima.
Villa Bardini è infatti uno dei palazzi storici più belli di Firenze e gode di una vista assolutamente invidiabile.
Al terzo piano, nel dopo cena, si può visitare la mostra di Venturino Venturi (La Divina Commedia).
La visita e l’experience si conclude con una perla: si attraversa una porta e si ha l’accesso ad una terrazza con una vista mozzafiato su tutta la città.
Arroccata su un colle di tufo e argilla, appena si scorge non si può non rimanere colpiti da questo borgo che sembra creato per appartenere ad una fiaba.
Se cercate online, è sempre inserito tra borghi più belli italiani; nel 2015 inoltre la Regione Lazio ha lanciato l’appello “Salviamo Civita di Bagnoregio”, sottoscritto da molte personalità.
Tutto questo ha reso il paese una vera e propria mecca turistica.
Era nella mia wishlist dei luoghi da vedere da molto tempo, e in un bel sabato primaverile finalmente ho visitato questo luogo che non può lasciare indifferenti.