Torino e Le ricette perdute del ristorante Kamogawa

La giornata dovrebbe essere primaverile dato che è il 21 aprile ma a Torino piove e la città è coperta da una leggera coltre di grigio ma poco conta.
L’appuntamento è fissato alle 12 al ristorante Ailimē per festeggiare l’uscita de Le Ricette Perdute del Ristorante Kamogawa, il primo libro che arriva in Italia di Kashiwai Hisashi.

Il pranzo creato da Kikka e dal suo team è ispirato alle ricette presenti nel libro e abbiamo gustato piatti davvero deliziosi della cultura giapponese, il contesto poi era davvero straordinario, Ailimē è una piccola perla di Torino e ci hanno riservato un’accoglienza davvero indimenticabile (potete trovare delle immagini del ristorante in fondo)

Il libro è stato tradotto da Alessandro Passarella che abbiamo la fortuna di avere al tavolo con noi. Perché fortunati? Prima di tutto perché Alessandro è stato una piacevolissima sorpresa, una persona affabile, un grande appassionato di letteratura e di Giappone.
E poi… grazie a lui siamo riusciti a “parlare” con l’autore del libro in collegamento da Kyoto, si proprio Kashiwai Hisashi.

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Ma parliamo del libro… di cosa parla?
In un vicolo di Kyoto c’è un ristorante gestito da Kamogawa Nagare e dalla figlia Koishi. È un ristorante particolare per diversi aspetti:
– non c’è nessuna insegna all’entrata
– se visita per la prima volta il locale, il menù li sceglie lo chef cioè Kamogawa
– oltre a creare deliziosi piatti della cucina tipica giapponese Kamogawa e la figlia sono dei detective culinari. È qui infatti che i clienti approdano per chiedere ai proprietari di rintracciare le loro ricette del cuore: piatti unici o della cultura nipponica e legati a un periodo speciale della loro vita.

Il libro mi è piaciuto molto perché scorre bene e la storia nella sua semplicità funziona perfettamente: chi di noi non ha un ricordo legato ad un piatto?

Qui sotto potete vedere alcuni scatti della giornata e oltre a ringraziare Einaudi per l’invito aspetto con grande impazienza il secondo capitolo di questa saga (in Giappone è stata creata anche una serie tv… magari prima o poi arriverà anche da noi)

Massa Carrara e L’Italia della 1000 Miglia | What Italy Is

Ecco un nuovo capito che racconta il lavoro svolto con What Italy Is e 1000 Miglia.
Se avete letto gli altri articoli vi ricorderete che l’obiettivo del progetto era di raccontare le eccellenze italiane attraverso 6 storie legate a 6 argomenti.

Per raccontare il lusso abbiamo deciso di incontrare Alessandro Franci, creatore del brand Stonethica, che crea lastre per interior design recuperando elementi di scarto del marmo.

Dovete infatti sapere che durante la lavorazione del marmo l’80% del materiale diventa “scarto” a causa del taglio, della levigazione e di tutti i passaggi che portano fino al prodotto finito.

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Brescia e L’Italia della 1000 Miglia | What Italy Is

In questo 2020 uno dei progetti che abbiamo realizzato con What Italy Is è stato L’Italia della 1000 Miglia.
L’obiettivo era raccontare 6 argomenti diversi attraverso 6 storie d’eccellenza legate al territorio italiano.

Nel nostro peregrinare in lungo e largo, abbiamo fatto alcune giornate di shooting a Brescia, terra natia e quest’anno di partenza e di arrivo, proprio della 1000 Miglia.

In questa città abbiamo incontrato la nostra prima ambassador, Cristina Giopp, storica dell’arte che ci ha parlato di uno degli argomenti che dovevamo raccontare: l’arte e la cultura.

In città poi abbiamo incontrato un ospite speciale: Matteo Marzotto che è diventato la voce narrante del nostro video hero.

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What Italy Is | L’Italia della 1000 Miglia

Un progetto realizzato da What Italy Is e Brahmino per 1000 Miglia.

Una competizione iconica, in un territorio unico.

Con la partecipazione di Matteo Marzotto in questo video hero lanciamo l’attività svolta per 1000 Miglia.

Un viaggio attraverso le eccellenze italiane e l’incontro con sei ambassador sparsi lungo il percorso di questa leggendaria gara automobilistica.